Questo è il blog di Catherine, sempre a caccia di novità, alla ricerca di uno stile originale, basato tutto sull'accostamento dei colori, un po' vintage e senza confini geografici!

martedì 29 novembre 2011

Com'è di moda la torre che ispira tutte le mode

 

Un saggio celebra lo "stile Tour Eiffel". Dall’arte al design, un fenomeno immortale

 
di ALBERTO MATTIOLI


La vecchia signora (di ferro, come la maggior parte delle vecchie signore) non passa mai di moda, anche perché le mode le crea, o almeno le ispira. La Tour Eiffel è uno degli edifici più famosi del mondo e certamente il più famoso di Parigi: paradossalmente, l’unico a non avere una destinazione pratica. C’è perché c’è. «Il lusso della Torre è di non servire a nulla, è di essere stata creata per essere guardata», spiega il semiologo Odilon Cabat.

E tanto la si è guardata che è diventata un’icona, un marchio, un simbolo. Forse non è vero che non serve a nulla. Ha ispirato, ispira e probabilmente ispirerà generazioni di artisti, letterati, designer, stilisti, fotografi, pubblicitari e venditori di souvenir, abusivi e non. Un successo planetario, le cui tracce si trovano dove meno te l’aspetti. Come documenta un bel libro di Martine Vincent appena uscito, «Le style Eiffel» (Editions de La Martinière), insieme atto d’amore per la gigantessa metallica e inchiesta sul suo ruolo di grande mito.

Prendete gli artisti. Una celebre petizione cerca di impedirne la costruzione. La firmano, fra gli altri, Guy de Maupassant, Alexandre Dumas figlio e Charles Garnier. Per Maupassant «è uno scheletro sgraziato e gigantesco»; per Léon Bloy, «un lampadario veramente tragico»; per Huysmans «il campanile della nuova chiesa nella quale si celebra il servizio divino dell’alta banca». Ma Gaugin la difende e Seurat, Dufy e il doganiere Rousseau la dipingono, mentre «Les mariés» di Chagall volano verso il futuro sotto la sua ombra protettrice(e blu!)...

E poi la Tour è la mamma di tutta l’architettura industriale. L’attuale passione per le vecchie fabbriche con ghise e acciai in vista trasformate in locali fighetti o loft trendy nasce, alla fine, lì. Del resto, Eiffel nella sua Torre ci abitava, all’ultimo piano, sospeso fra il cielo e Parigi, come uno scienziato pazzo di Jules Verne (non a caso, a Verne è intitolato il più chic dei tre ristoranti della Torre). Ma già incombe il design. C’è una stilografica-Eiffel griffata Montblanc, versione chic degli infiniti oggetti ispirati alla Torre, dalle riproduzioni in scala ai pennini d’inizio Novecento, dalla Torre-orologio alla Torre-lampadario, franando fino al kitsch più devastante (immancabile, la Torre nella palla con la neve) o alla pubblicità del camembert. Se la Tour vuol dire Parigi, Parigi vuol dire moda: ecco il vestitoTorre di Versace (primavera-estate 1990), la scarpina con il tacco-Torre di Dior (autunno-inverno 2008-9), perfino i collant-Torre (slanciano!) di JeanPaul Gaultier (autunno-inverno 2011). Mentre fra i molti spot alla sua ombra spicca quello, recentissimo, per il profumo maschile di Dior, con Jude Law che dà appuntamento alla sua bella all’alba al Trocadéro: l’ora è scomoda, ma la vista sulla Tour magnifica.

Sempre di moda, intramontabile. E allora non stupisce che la polizia abbia di recente ingabbiato quattro cinesi che rifornivano di Eiffelline-souvenir i venditori abusivi e scoperto il loro deposito clandestino. Stupisce invece che lì ci fossero 270 tonnellate di Torri taroccate. Sì, avete letto bene: 270 tonnellate. E questo nemmeno Eiffel avrebbe potuto immaginarlo.

Al via il ciclo di seminari I Professionisti della Moda

Giovedì 1 dicembre la presentazione all’Università La Sapienza

A Roma partono i seminari I Professionisti della Moda
Giovedì 1 dicembre dalle ore 14 alle 16 nell’aula I della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma si terrà l’incontro di apertura del ciclo di seminari “I Professionisti della Moda”. Interverrà il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana e cavaliere del lavoro Mario Boselli. L’incontro sarà moderato dal docente di Scienze della Moda e del Costume e coordinatore scientifico dei seminari Fabiana Giacomotti.     
I SEMINARII seminari sono organizzati dal corso di Laurea in Scienze della Moda e del Costume. I seminari “I professionisti della moda” hanno un aspetto istituzionale e una finalità didattica: mettere in luce le esperienze e le sfide che ogni giorno impegnano tutte le figure professionali coinvolte nel sistema moda – dalla creativitità alla finanza al marketing all'area commerciale e licensing – dando nel contempo voce a molteplici punti di vista sull'evoluzione del settore e  favorendo quindi un confronto sulle sue prospettive future. Un'occasione per approfondire il rapporto fra studenti e rappresentanti del sistema della moda in un proficuo e reciproco scambio: gli studenti di eccellenza dell'ateneo avranno l'opportunità di incontrare nomi, volti e brand di cui hanno fino a quel momento letto sui libri e sui media, mentre i professionisti della moda, attraverso l'incontro con La Sapienza scopriranno un corso di laurea altamente formativo e spunti e suggestioni utili per lo sviluppo delle loro attività. I seminari del nuovo Anno Accademico, in programma da dicembre 2011 a fine maggio 2012, così come il sito collegato, sono sviluppati e coordinati da Fabiana Giacomotti, docente presso lo stesso corso di Scienze della Moda e del Costume. I seminari si svolgeranno il giovedì pomeriggio presso l'aula 1 della Facoltà di Lettere e Filosofia o presso l'Aula Magna della sede di San Lorenzo dell'ateneo (ex-Vetrerie Sciarra).     
I DOCENTI Il seminario inaugurale, previsto per giovedì 1 dicembre, vedrà la presenza del presidente di Camera Nazionale della Moda, cavalier Mario Boselli. Silvia Venturini Fendi, presidente di AltaRoma e direttore artistico di Fendi, sarà docente del seminario conclusivo, a fine maggio. Hanno già dato la loro adesione Stefano Beraldo, ceo gruppo Coin (Coin, OVS Industry, Upim, Excelsior); Luca Bacherotti, acting general manager Levi Strauss italia; Patrizio Di Marco, presidente e ceo Gucci; Gian Carlo Di Risio (Dr); Federico Marchetti, fondatore e ceo di Yoox Group; Matteo Marzotto, presidente di Vionnet e di Enit; Gaetano Micciché, direttore generale di Intesa Sanpaolo; Anna Molinari, direttore creativo Blumarine; Renato Montagner, direttore creativo Pirelli PZero; Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine; Umberto Nicodano, partner Erede Bonelli Pappalardo e presidente Valentino Fashion Group; Michele Norsa, ceo gruppo Salvatore Ferragamo; onorevole Santo Versace, presidente di Altagamma; Mark Oaten, ceo di Fur Trade Federation; Giuseppe Zanotti (designer, presidente Vicini).      
IL SITO
 
E’ prevista, inoltre, l’attivazione di un sito ad hoc bilingue (seminarimodasapienza.it), online dal 1 dicembre, che oltre a diffondere video e atti dei seminari, coinvolgerà studenti della Sapienza e di altri atenei italiani e stranieri attivi nella formazione sulla moda e la fashion community  in forum, dibattiti e scambio di notizie/informazioni. Un progetto che mira a diventare non solo un punto di riferimento per il settore, ma una palestra di giornalismo e una piattaforma per giovani talenti. Sono già infatti  tantissimi gli studenti – molti di madrelingua inglese – che hanno aderito al progetto e che animeranno il sito e la sua community. E' inoltre in corso di valutazione una pubblicazione bilingue (italiano-inglese) a chiusura dei seminari, da diffondere presso i media di settore, i principali atenei italiani e stranieri che offrano formazione nel settore moda e le librerie specializzate. Durante lo svolgimento dei seminari sarà avviata una raccolta fondi finalizzata alla creazione di borse di studio nell'ambito dello stesso corso di studi. 

Tratto da Lavoratorio.it

martedì 22 novembre 2011

Il ritorno degli anni '70!


Poncho di lana su gonna di velluto midi a costine oblique e la classica borsa di maglia anni '70.


Borsa originale ann '70 acquistata in un mercatino di Viterbo

Recessione...con gusto!

foto di elle & ci